La quarta edizione di Riflessioni sull’Acqua, promossa dalla Fondazione Andrea Borri, ha riunito il 29 novembre 2025 all’auditorium Carlo Mattioli del Palazzo del Governatore 140 studenti provenienti da varie scuole superiori della città e della provincia, tecnici, ricercatori, rappresentanti istituzionali e di imprese. Un appuntamento ormai centrale nel panorama locale della divulgazione ambientale, che quest’anno ha scelto come tema guida Il consumo dell’acqua in 3R: Resilienza – Risparmio – Riciclo.
L’obiettivo dell’iniziativa, come ha ricordato in apertura il presidente Bernardo Borri, è quello di costruire un percorso di conoscenza che parta dai dati reali e conduca a una riflessione condivisa sulle trasformazioni in atto: non solo gli effetti del cambiamento climatico, ma anche le sfide legate alla gestione sostenibile delle risorse idriche e alle infrastrutture necessarie a garantirne qualità e continuità.
L’impegno sul territorio: strategie e risultati
A tracciare un quadro chiaro sono stati gli interventi tecnici di ARPAE, con Giuseppe Ricciardi e Giuseppe Boselli, mentre Margherita Caruso di Parma Sostenibile ha presentato il progetto FreshWaterWatch.
L’assessore del Comune di Parma alla Sostenibilità ambientale Gianluca Borghi ha illustrato alcuni risultati già ottenuti nella gestione idrica cittadina, presentando una serie di dati utili al dibattito pubblico; Fiorenza Genovese, per Eduiren, ha offerto un contributo prezioso illustrando la complessità del sistema idrico locale.
A portare la visione del settore privato è stato Matteo Ronda (Davines), che ha condiviso alcune iniziative avviate dall’azienda per ridurre il consumo idrico nei processi produttivi e per migliorarne l’efficienza interna.
Come da tradizione, la mattinata è stata dedicata soprattutto ai numerosi studenti presenti in sala che hanno posto domande e partecipato al confronto finale in un dialogo con i relatori, animato anche grazie all’uso dei dispositivi mobili, per consentire di raccogliere i contributi in tempo reale e permettere così ai ragazzi di sentirsi parte attiva della discussione.

























