Come per la scorsa edizione, anche per quest’anno presentiamo una breve scheda per ognuno degli autori finalisti.

Il quarto autore finalista a cui dedichiamo un approfondimento gareggia nella sezione SAGGISTICA ed è Giannandrea Mencini, con Bio Avversità.

BIOGRAFIA
Giannandrea Mencini, (1968), veneziano, giornalista e scrittore, si occupa di storia dell’ambiente e del territorio.
Ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli, dove ha raccontato i problemi della salvaguardia di Venezia e del vivere in montagna tra i quali Il Turismo a Venezia e nel Veneto, problema o risorsa? (Supernova edizioni, 2013), Acqua in Piazza (Lineadacqua, 2016), Vivere in pendenza. Scelte di vita che cambiano la montagna bellunese (Supernova Edizioni, 2019).
È stato fra i curatori con contributi specialistici del primo Rapporto sullo stato dell’ambiente 2000 della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2000) e dello Stato dell’ecosistema lagunare veneziano a cura del Magistrato alle Acque di Venezia (Marsilio, 2010).
Giannandrea Mencini ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito della terza edizione del Premio Nazionale di ecologia Verde Ambiente per i suoi scritti sulle tematiche ambientali e di difesa del territorio.

 

DESCRIZIONE
Dopo aver indagato con Pascoli di cartaLe mani sulla montagna (Premio Leggi montagna 2021, segnalazione premio Itas di Trento 2022) le truffe e le speculazioni che coinvolgono gli alpeggi italiani, Giannandrea Mencini intraprende un nuovo viaggio nelle Terre Alte per indagare la perdita di biodiversità nel nostro Paese a causa del proliferare delle colture intensive.

Un dialogo con diversi protagonisti per capire la diffusione del Prosecco nel nordest, dei meleti in Val di Non, dei noccioleti in Centro Italia, riportando accurate testimonianze sulle conseguenze ambientali, sanitarie e sulla biodiversità, causate dalla diffusione delle monoculture in Italia.

Non solo aspetti negativi, ma anche storie virtuose e vincenti che vanno dal Veneto fino all’Alto Molise, passando per il Lazio, dimostrando che è possibile anche un’agricoltura diversificata e sostenibile, basata sul rispetto del territorio e della sua storia rurale.

 

Fonte:La Rivista della Natura