La mostra “La forza delle acque. Governare il Grande Fiume: mito, identità, strumenti” è stata curata da Carlo Mambriani, Dario Costi e Fabio Stocchi dell’Università di Parma, nel quadro anche di una lunga collaborazione tra Università di Parma e gli Enti cui attualmente compete il controllo del Po. L’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po (Adbpo) e l’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae) hanno voluto e promosso la mostra che sarà visitabile fino al 21 marzo nel Palazzo delle Acque (Parma, strada Garibaldi 75).
L’esposizione è stata visitata il 3 marzo, con la guida di Carlo Mambriani, dal Consiglio direttivo della Fondazione Andrea Borri che nel corso dello scorso anno ha dedicato particolare attenzione al tema dell’acqua nel difficile scenario climatico.
L’esposizione
L’esposizione si snoda per l’intero palazzo e ne occupa tutti i piani in contiguità con le funzioni che oggi vi si svolgono. Il visitatore ha accesso, per la prima volta, agli interni poco noti di un palazzo specificamente realizzato per ospitare il Magistrato del Po a metà degli anni ’50 del Novecento. Alla storia del palazzo, edificato in posizione strategica, alle porte del centro storico e sulla strada verso Colorno e quindi il Po, è dedicata un’intera sezione della mostra al primo piano corredata di planimetrie e immagini fotografiche.
La mostra procede ai piani superiori con le diverse sezioni dedicate alla gestione delle acque, alla storia del Po e agli aspetti naturalistici, al mito del Grande Fiume nell’ arte nella letteratura e nel cinema. La visita si chiude scenograficamente nella sala dove, in tempo reale, e grazie alle più moderne tecnologie, si controllano gli eventi legati alle acque. Accanto sono illustrati gli obiettivi per il futuro, come ad esempio, il progetto PNRR per la ripiantumazione delle rive del Po.
La mostra ha il pregio da un lato di valorizzare un patrimonio pochissimo noto: basti pensare alle due biblioteche ospitate nell’edificio che custodiscono libri antichi di storia dell’idraulica e un patrimonio di circa 15.000 carte storiche che rappresentano l’eccezionale sedimento di conoscenze sul Po e le sue vicende.
Le scelte dei materiali sono connotate da una forte interdisciplinarietà. Il visitatore spazia dalla storia della tecnica, grazie all’esposizione delle antiche strumentazioni per le misurazioni, alla geografia e alle scienze naturali. Alle opere cinematografiche, letterarie e artistiche ove Po è protagonista si affiancano le tracce della sua vita più antica rappresentate da alcuni resti fossili provenienti dall’alveo del fiume. La mostra è corredata da video che integrano il percorso di visita.