In attesa di sabato 22 ottobre e dell’annuncio dell’opera vincitrice, iniziamo a presentare gli autori e i lavori che hanno raggiunto la fase finale e che rimangono in gara per aggiudicarsi il Premio Monte Caio 2022.
In ordine di arrivo delle candidature, presentiamo oggi il primo tra i tre autori rimasti in corsa:
Giuseppe Mendicino, selezionato come finalista per l’opera “Portfolio alpino” edizioni Priuli & Verlucca, 2018.
Giuseppe Mendicino è considerato il maggior esperto di Mario Rigoni Stern (ne è autore della voce dedicata nell’enciclopedia Treccani). Nel 2013 ha pubblicato per la Einaudi “Mario Rigoni Stern. Il coraggio di dire no”, una raccolta delle sue più significative interviste e conversazioni; nel 2006 ha compilato la raccolta di scritti inediti di Mario Rigoni Stern “Dentro la memoria. Scritti dall’altipiano” (ed. Domus, 2007), scelti insieme all’autore e pubblicato da Meridiani Montagne; nel 2014 ha pubblicato il libro di Pierantonio Gios “Lettere dal fronte”, la corrispondenza di Mario Rigoni Stern e di altri ragazzi dell’altipiano (Tipografia moderna, 2014). È stato coautore di: “Il dialogo segreto. Le Dolomiti di Dino Buzzati” (2012) e “Rolly Marchi Cuore trentino” (2013) entrambi editi da Nuovi sentieri; per Meridiani Montagne ha curato la raccolta di testi di Massimo Mila “Montagnes valdôtaines” (ed. Domus, 2008). Nel 2016 ha ricevuto il Premio speciale della giuria al Premio letterario Leggimontagna in Carnia;
Sull’opera finalista per il Premio Monte Caio, “Portfolio alpino”, l’autore si esprime in questo modo:
“Ho cercato di raccontare alcuni momenti significativi della vita di uomini e donne che hanno tenuto fede con caparbietà ai loro principi di libertà. In tutti, una grande passione per le montagne. Ernest Hemingway, Dino Buzzati, Ettore Castiglioni, Amilcare Crétier, Dante Livio Bianco, Renato Chabod, Giovanna Zangrandi, Massimo Mila, Giuseppe Lamberti, Toni Gobbi, Nuto Revelli, Primo Levi, Rolly Marchi, Mario Rigoni Stern, Adolf Vallazza, Tina Merlin, Sergio Arneodo, Tino Aime, Mirella Tenderini, Giovanni Cenacchi e Paolo Cognetti.
Spero che questo libro stimoli a saperne di più delle donne e degli uomini di cui narra, e vorrei che i lettori salissero sulle loro montagne cercando, se l’uomo non le ha rovinate, quel soffio di libertà che sentivano loro, la stessa ampiezza di orizzonti, naturali e civili.“
Un affresco corale che lega assieme disparati “scrittori di montagna” che costituiscono quasi un piccolo universo che affianca figure di grande notorietà ad altre largamente sconosciute ma memorabili, imprese grandi e piccole; eroismi celebrati ed altri silenziosi, da parte di uomini del Novecento nati quasi tutti nel primo quarto del secolo.
Protagonisti del libro non loro, ma la montagna stessa, che da ciascuna storia umana raccontata ne risulta illuminata in diverso modo.
In bocca al lupo a “Portfolio alpino”, arrivederci a Calestano sabato 22 ottobre e che vinca il migliore.