Due giorni di cultura per l’Appennino a Fornovo
Con la due giorni Valli in Tavola svoltasi a Fornovo, abbiamo assistito ad una manifestazione dai contorni ampi e da orizzonti che accomunano lo spirito dell’evento con le motivazioni dell’impegno della Fondazione, dedita – tra vari fronti di interesse – alla valorizzazione della cultura dell’Appennino parmense sin dalla sua origine.
Presente in seno all’evento di Fornovo in veste di patrocinatore, la Fondazione ha apprezzato come Valli in Tavola si sia rivelata una iniziativa di cultura territoriale in equilibrio tra due fronti, entrambi strumentali all’esito positivo della manifestazione, e che si riferiscono a due concetti ispiratori: da un lato quello di identità, dall’altro quello di varietà.
L’identità – di appartenenza, di cultura, di tradizioni e di territorio in senso allargato – è la premessa per la significativa partecipazione all’evento che abbiamo potuto testimoniare.
I partecipanti al convegno
Da un lato, partecipazione attiva dell’associazionismo locale. Pro Loco, Protezione Civile, Alpini, associazione Bontà dell’Appennino – per nominare alcuni attori – hanno risposto affermativamente e contribuito in modo tangibile all’organizzazione della due giorni.
Dall’altro, partecipazione dei fornovesi e di tutti i visitatori, presenti nei luoghi dei tanti appuntamenti disposti tra le giornate di sabato 6 e domenica 7.
Identità è anche premessa per un secondo aspetto riscontrato: la condivisione di riflessioni, testimonianze e visioni, emerse dal convegno che ha caratterizzato il pomeriggio di domenica 7 e dedicato al tema della nostra montagna. Occasione per confrontarsi – citando dalla introduzione all’incontro – sulle “opportunità, difficoltà e magie del nostro Appennino”. Dalle emergenze dei convegni, Fondazione apprezza il riferimento che la sindaca Michela Zanetti ha speso per la figura di Andrea Borri quale politico avveduto e particolarmente attento alla montagna, da menzionare per la spinta allo sviluppo agroalimentare dell’appennino parmense.
Detto dell’aspetto identitario – riprendendo quanto anticipato all’inizio – non secondario è stato l’elemento della varietà e le sue ramificazioni all’interno di Valli in Tavola.
Il programma
Il programma stesso della mostra mercato è stato espressione di varietà di momenti, proposte per i visitatori, occasioni di intrattenimento e approfondimento, all’interno di una formula particolarmente eterogenea. La manifestazione ha raccolto mostre, escursioni, concerti, balli, presentazioni di libri, tavole rotonde, che hanno animato l’evento ben oltre la dimensione della tavola (dal canto suo, degnamente rappresentata dalla cena e pranzo dedicati al tema stagionale dei bolliti).
Inoltre, la varietà è l’elemento portante del fattore biodiversità – tema forte della mostra mercato, che è stato ben rappresentato attraverso gli spazi espositivi – e che caratterizza in generale il patrimonio agroalimentare delle Valli del Taro e del Ceno. L’aspetto della biodiversità della montagna parmense si attesta nei prodotti agricoli come nelle specie animali, nei lavorati alimentari come nei non lavorati, e tra gli espositori presenti in fiera si è assistito non solo a professionisti agricoltori o allevatori, ma anche numerosi appassionati che sperimentano e ripropongono colture antiche, con cui riscoprire sapori di tradizione secolare.
Conclusioni
Nelle parole della sindaca Zanetti, Valli in Tavola è espressione di un sentimento nuovo ma che arriva da lontano. Fondazione fa eco a questo sentimento in qualità di soggetto che tra i primi ha investito sulla cultura agroalimentare e sul raccordo tra produttori e istituzioni dell’Appennino: a partire dall’esperienza di Expo Taro Ceno, fiera-evento organizzata da Fondazione tra il 2012 e 2015 Compiano, fino alla nascita del marchio “Parma, una montagna di qualità” lanciato nel 2019.
Ci consideriamo partecipi di aver segnato il solco in cui Valli in Tavola si inserisce oggi, e continueremo il nostro sostegno alla buona riuscita della fiera nelle stagioni future.